Chips 24 | Poca attenzione e maleducazione ti fanno perdere soldi (e rispetto, e equity, e buone decisioni, e, e, e,...)
Due atteggiamenti che mi infastidiscono al tavolo e nella vita reale.
Sono tornato a sedermi al tavolo di un torneo. Mi son divertito, non sono andato a premio, ma sono ritornato con due lezioni. Che in realtà conoscevo già ma che avevo dimenticato. Te le racconto.
Probabilmente se mi segui sui social sai che sono a Malta, come sempre in autunno, e che ho deciso di schierarmi al Battle of Malta, un torneo ormai storico qui sull’isola, ma direi in Europa. Infatti quest’anno record di iscritti, oltre 5000. E probabilmente, se mi segui, hai già avuto modo di vedere questo video che ho chiamato “Atteggiamenti fastidiosi al tavolo (e nella vita reale)”. Parte 1 e parte 2. Dove racconto due situazioni davvero poco carine che si verificano, spesso, al tavolo. Te li metto qui. E adesso, dopo lo sfogo dei video, proviamo a trarne degli insegnamenti.
Atteggiamenti fastidiosi al tavolo (e nella vita reale) | Pt. 1
(prosegue dopo il video)
In questo video me la prendo con chi non sta attento al tavolo, si distrae, tanto che quando arriva il suo turno bisogno ricordarglielo e, non contento, bisogna pure spiegargli cosa è successo fino a quel momento. Chi ha puntato, quanto, quanti giocatori. La cosa oltre che fastidiosa fa perdere tempo al gioco, un gioco dove il tempo è prezioso. Per cui da fastidio a me e agli altri giocatori. Ma mi chiedo “sei seduto al tavolo devi solo aspettare il tuo momento e poi giocare, come diavolo fai a non essere pronto quando tocca a te??”
Ma soprattutto, se non stai attento, come pensi di vincere?
Il Poker ti insegna che per prendere una decisione corretta non basta guardare le proprie carte. La tua azione deve essere figlia di quanto successo fino a quel momento, anzi a volte non è un’azione, ma una reazione. Se non stai attento, se non sai cosa sia successo prima, se non sai chi ha fatto cosa e perché, come fai a prendere la tua decisione?
Risultato: giochi a caso, guardi le carte, perdi. Perdi soldi.
Atteggiamenti fastidiosi al tavolo (e nella vita reale) | Pt. 2
(prosegue dopo il video)
Il questo secondo video me la prendo con chi lancia le cose. Convinto di essere un figo. Lanciano le carte verso il dealer quando foldano come se fossero delle Stelle di Hokuto. E soprattutto lanciano le chips quando puntano. Fanno fare questi grossi voli alle chips sopra la testa delle persone fino al centro del tavolo. Perché sono fighi loro. Quando: 1 le chips le devi posizionare davanti alla tua postazione in modo da dare evidenza, al dealer (che starebbe lavorando anche se tu pensi di fare il simpatico con battute da caserma…) e agli altri giocatori, dell’ammontare della tua puntata, e, 2, che cazzo lanci le chips?? A chi l’hai visto fare sentiamo? Ad Erik Seidel? A Phil Ivey? A Luca Pagano? A Vicky Coren? No. Ma non potendo prenderti i tuoi 15 minuti di Warhol col tuo gioco, capisco che li voglia col tuo fascino da lanciatore di chips.
15 minuti non è neanche tempo di un buio, poi puf, torni nel dimenticatoio.
Il Poker è un gioco di informazioni e la tua maleducazione è un’informazione più potente di quanto tu creda.
Tu lancia, io segno.
Bonus track
In questi giorni ho pubblicato anche un terzo video dove analizzo il tavolo a cui stavo giocando e il modo in cui avevo intenzione di affrontare diverse tipologie di giocatori.
Nel rivedere il video mi sono accorto che il mio modo di approcciarmi a queste persone sarebbe stato uguale anche fuori dal tavolo, perché, sì, come diciamo sempre al Pokertalk la cosa bella di questo gioco è che al tavolo ognuno viene fuori per quello che è.
Col suo carattere, i suoi pregi, i suoi difetti, la sua attitudine e le sue difficoltà. E se il mio soprannome al tavolo è Rabbit un motivo ci sarà… ti lascio scoprirlo guardano questa piccola clip.
(prosegue dopo il video)
✏️ Matteo Fini | Pokertalk Chipcount: perché nello studio e formazione personale e professionale every chip counts.
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